La lotta contro topi e ratti ha spinto l’uomo a sperimentare ogni possibile strategia, dalle trappole tradizionali ai veleni chimici, fino ad arrivare ai moderni dissuasori a ultrasuoni.
Questi ultimi, sempre più diffusi sul mercato, promettono un’azione repellente efficace e silenziosa, ma la domanda resta: funzionano davvero?

Come funzionano i dissuasori a ultrasuoni

I dispositivi a ultrasuoni emettono onde sonore ad alta frequenza, generalmente tra i 20 e i 65 kHz, non percepibili dall’orecchio umano ma fastidiose per alcuni animali, tra cui i roditori.
L’obiettivo è creare un ambiente ostile per topi e ratti, inducendoli ad allontanarsi volontariamente senza ricorrere a sostanze chimiche o sistemi letali.

L’efficacia reale: cosa dicono studi e operatori

Le opinioni sulla reale efficacia di questi dispositivi sono controverse.
Alcuni studi indipendenti e test condotti in laboratorio mostrano risultati poco significativi o temporanei: in molti casi i roditori si sono abituati al suono dopo pochi giorni, vanificandone l’effetto.
Altri test, invece, rilevano una leggera diminuzione dell’attività in ambienti controllati e puliti.

Anche gli operatori professionali del settore pest control tendono a considerare gli ultrasuoni non come una soluzione risolutiva, ma come un complemento in strategie integrate di derattizzazione.

Limiti e condizioni d’uso

Per essere minimamente efficaci, i dissuasori a ultrasuoni devono essere:

  • Posizionati correttamente, in modo che il suono non venga assorbito da mobili, tappeti o pareti.
  • Utilizzati in ambienti piccoli, possibilmente chiusi e privi di fonti alimentari accessibili.
  • Integrati con altri sistemi, come esche rodenticide, trappole meccaniche o interventi strutturali (chiusura fessure, sigillatura passaggi, bonifica aree nascoste).

In ambienti industriali, magazzini o luoghi con alta presenza di fonti alimentari, l’efficacia si riduce drasticamente.

Rischi e false aspettative

Uno dei problemi principali è che molte persone acquistano questi dispositivi nella speranza di risolvere un’infestazione senza interventi più strutturati.
Questo comportamento può ritardare soluzioni efficaci, aumentando i rischi sanitari legati alla presenza di roditori: contaminazione di cibi, danneggiamento di impianti elettrici, trasmissione di agenti patogeni.

Conclusioni: quando e perché usarli

La derattizzazione a ultrasuoni non è una truffa, ma nemmeno una soluzione autonoma.
Può essere utile solo in casi specifici e se affiancata da misure tecniche e igienico-sanitarie mirate.
Per infestazioni conclamate, l’unica scelta responsabile resta l’intervento di un’impresa specializzata e certificata.

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