Quando si decide di dividere un ambiente con delle pareti in cartongesso, nasce spesso un dubbio: serve presentare una pratica edilizia al Comune oppure il lavoro rientra nell’arredamento interno?
La risposta dipende dalla tipologia di intervento.

Quando basta considerarlo arredo interno

Se si tratta di semplici tramezzi leggeri in cartongesso, realizzati per dividere gli spazi senza modificare la struttura portante e senza incidere su impianti o destinazioni d’uso, l’opera è generalmente considerata manutenzione ordinaria o “arredo interno”.
In questi casi non è richiesta la CILA (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata).

Quando è obbligatoria la CILA

La CILA diventa necessaria quando le pareti in cartongesso comportano:

  • modifica della distribuzione interna degli ambienti;
  • creazione o eliminazione di stanze (es. nuovo bagno, camera, ufficio);
  • spostamento di porte, corridoi o varchi;
  • interventi sugli impianti (elettrico, idraulico, riscaldamento).

In queste situazioni il cartongesso non è più solo un elemento di arredo, ma incide sulla configurazione dell’immobile e deve quindi essere comunicato al Comune tramite un tecnico abilitato (geometra, architetto o ingegnere).

Conclusione

In sintesi: per semplici divisori non serve alcuna pratica edilizia, mentre per interventi che modificano la distribuzione degli spazi interni occorre presentare la CILA.
Affidarsi a un professionista è sempre consigliato per evitare sanzioni e garantire lavori a norma.

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